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Ella incede in bellezza – L. Byron
Ella incede in bellezza, come la notte
di climi tersi e di cieli stellati;
E tutto il meglio del buio e della luce
s’incontra nel suo viso e nei suoi occhi:
Così addolciti da quel tenero bagliore
che il cielo nega al giorno fatto.
Un’ombra in più, un raggio in meno,
avrebbero turbato la grazia indicibile
che ondeggia in ogni ricciolo corvino,
O dolcemente schiarisce sul suo viso;
dove pensieri serenamente dolci mostrano
quanto pura, quanto cara sia la loro dimora.
E su quella guancia, e su quella fronte,
così dolce, così calma, eppure eloquente,
i sorrisi che incantano, i colori che brillano,
e raccontano di giorni spesi nella bontà,
Una mente in pace con il mondo,
Un cuore colmo di amore innocente!
L’estate stregata
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Percy Bysshe Shelley, Mary Shelley e sua sorella Jane ( che all’epoca cambiò il suo nome in Claire ) Clairemont visitarono George Gordon ( Lord ) Byron nella villa da lui affittata Villa Diodati nell’estate 1816, a causa dell’eruzione del vulcano in Tambora l’anno precedente, fu denominato “l’anno senza estate” per l’innalzamento delle polveri sull’atmosfera terrestre privando la luce solare di penetrare nell’emisfero. Spesso il gruppetto si ritrovava la sera a passare il tempo di fronte al camino leggendo storie di fantasmi dal libro tedesco Fantasmagoriana in francese. Dopo diverse notti il 16 giugno a Mary venne l’idea di scrivere un romanzo gotico e fantascientifico che poi prese il nome di Frankenstein. Il nome Frankenstein deriva da una leggenda incentrata sul castello di Burg Frankenstein, in cui uno dei suoi proprietari, si narra, Johann Konrad Dippel, un alchimista che cercò di scoprire la leggendaria pietra filosofale per ottenere l’elisir di lunga vita.
Iniziò anche a condurre esperimenti utilizzando i resti dei cadaveri degli animali presi da un cimitero nei dintorni.
Si raccontava che Dippel facesse di tutto per carpire i segreti della vita dai cadaveri trafugati, sperimentando pozioni e incantesimi per trovare qualcosa in grado di rianimare i corpi morti.
Inventò anche il colore blu di Prussia.
Molto probabilmente Mary si ispirò a questa leggenda sullo “scienziato pazzo” e il suo castello.
Mary e Percy incontrarono un gruppo di studenti di Strasburgo, non amando molto i loro atteggiamenti, in una barca attorno al castello.