Poesia di Percy Bysshe Shelley
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Laon and Cythna, Canto I.xiii.7-I.xix.9 – NYPL Digital Collections
Così il mio compito estivo ora è finito, Mary, e io ritorno a te, la casa del mio cuore; tu Figlia d’amore e luce, accanto a te, dove il mio cuore è sempre stato.
Invano un tempo una così ne cercai; poi nera disperazione, l’ombra di una notte senza stelle, si proiettò sul mondo dove andavo solo: – però non m’imbattevo che in persone a me infedeli, cuori duri e freddi, come gelidi macigni che stritolavano e seccavano il mio, che non poteva essere che un blocco senza vita, finché non fu rivivificato da te.
Amica, tu, la cui presenza sul mio cuore invernale cadde, come lucente Primavera su un arido suolo;
com’eri bella e calma e libera nella tua giovane saggezza, quando infrangesti la catena mortale del Costume e la spaccasti in due, e camminasti libera come luce fra le nuvole, che molti invidi schiavi allora ti calunniarono invano dal loro oscuro carcere, e il mio spiritò balzò ad incontrarti dai dolori che l’avevan cinto a lungo.
Non più solo attraverso i deserti del mondo, sebbene percorressi sentieri d’alto intento, viaggiavo ora: non più senza compagna, dove la solitudine è disperazione, andavo. –
C’è la saggezza di un severo appagamento quando Povertà può danneggiare i giusti e i buoni, quando Infamia osa schernire gli innocenti, e i cari amici si uniscono alla folla per calpestare: noi l’avevamo e siamo rimasti saldi!
O dovrà la lira su cui il mio spirito indugia presto tacersi, per non risuonar mai più, anche se potrebbe scuotere la tirannia del Costume e incantar le menti umane con l’armonia della Verità, più santa di quella di Anfione?
E cosa sei tu? Lo so, ma non oso dirlo: il tempo l’interpreterà per i suoi anni silenziosi.
Eppure nel pallore delle tue pensose gote, e nella luce che la tua ampia fronte veste, nei tuoi dolcissimi sorrisi, nelle tue lacrime, nel tuo parlare gentile, è sussurrata la profezia che placa i miei timori più profondi: e dai tuoi occhi vedo fin nella tua anima la lampada d’un fuoco di vestale interiormente ardente.
L’eterna voce della Verità sosta fra gli uomini!
Tu e io possiamo, dolce amica, guardare dalla nostra calma come lampade nella notte tempestosa del mondo, due calme stelle che, mentre le nubi di passaggio le nascondono alla vista del naufragante marinaio, ardono anno dopo anno con inestinta luce.